Intervista al pianista Angelo Nasuto

E’ con immenso piacere ed onore che mi ritrovo qui oggi con la magnifica opportunità di poter intervistare un pianista già affermato nel panorama musicale con esperienze di livello internazionale, ringrazio infatti Angelo Nasuto per la stima e la disponibilità dimostratami e per la preziosa opportunità concessa a Culturandia.IMG_4102

Angelo Nasuto è nato a Foggia il 21 marzo del 1993, diplomato in pianoforte con il voto di 10 Lode e Menzione Speciale, presso il Conservatorio “Niccolò Piccinni” di Bari, sotto la guida del Maestro Cinzia Falco.

Diversi sono i premi ed i primi premi assoluti da lui ottenuti in alcuni concorsi, quali: “Domenico Sarro” di Trani, “Fiori Musicali”,rassegna musicale “A.Gi.Mus” a Foggia, rassegna “Giovani Talenti” del Lions Club San Marco in Lamis, “Città di Grottaglie” e 1° Internetional Harpsichord Competition “Wanda Landowska” (primo premio assoluto), ottenendo anche il premio speciale quale migliore esecuzione di un Clavicembalista Straniero.
Nel suo esteso curriculum, oltre allo studio dell’Organo e della Composizione Organistica con il M° Luca Scandali e il M° Francesco Di Lernia, fra le tante tappe fondamentali ed i vari successi, riscontriamo nel 2013 la sua partecipazione per il Bari International Music Festival (BIMF, evento precedentemente recensito da Culturandia), dove ha avuto l’opportunità di perfezionarsi con grandi Maestri del panorama musicale, quali: Sang Woo Kang, Aura Go, David Fung, ottenendo oltretutto il “Prize BIMF 2013”, che lo ha condotto ad essere invitato come Artista Italiano nella Stagione del “BIMF 2014”.
Intraprende studi di Direzione D’Orchestra con il Maestro Ovidiu Balan dirigendo l’Orchestra Filarmonica di Bacau e nell’attività musicale vanta di esibizioni in importanti teatri e realtà musicali tra cui la Basilica di San Pietro a Roma.
Tra le altre note biografiche che lo contraddistinguono, realizza anche concerti in formazione da camera con importanti artisti tra i quali il Violoncellista Jonah Kim e la Violinista Liya Petrova.
Pianista tanto quanto studente presso l’Università degli studi di Foggia iscritto al corso di laurea in Lettere moderne.
Vi auguro una buona lettura!

– Quando è nata la tua passione per la musica e, nello specifico, per il pianoforte? E’ una passione sorta autonomamente o stimolata dall’ambiente nel quale hai vissuto?
Non sono nato in una famiglia di musicisti, ma la musica è sempre stata al centro della mia vita e di quella della mia famiglia. Mia madre e mio padre hanno sempre ascoltato musica di qualsiasi genere e questo mi ha immerso in un mondo particolare e del tutto nuovo. La passione per il pianoforte è nata quando, da piccolo, ascoltai per la prima volta il disco delle Variazioni Goldberg di Bach del pianista Glenn Gould…da quel momento capii che il pianoforte e la musica sarebbero entrati per sempre nella mia vita.

– Chi, come te, fa della musica una scelta di vita, può vivere come un “ostacolo”, come un “peso”, l’essere assorbito completamente nell’arduo percorso che è la vita di un pianista? A quali rinunce ti ha “costretto”? E, soprattutto, le hai vissute come tali?
Senza dubbio lo studio “serio” del pianoforte implica un dispendio di forze, energia e tempo considerevoli per poter raggiungere determinati risultati e superare i propri limiti. Nonostante le numerose ore impiegate nello studio della musica, non ho mai avvertito il senso della rinuncia a parti della mia vita, probabilmente perché sono sempre riuscito a gestire bene il mio tempo…soprattutto quando frequentavo il liceo e il conservatorio contemporaneamente. Il fare musica non è solo, come intuitivamente molta gente pensa, passare ore e ore al pianoforte o al proprio strumento di competenza esercitandosi meccanicamente; si tratta di un qualcosa di più profondo che ti coinvolge a 360 gradi in ogni cosa che fai. La musica è anche e, soprattutto, riflessione e ricerca continua. Io personalmente prediligo molto l’aspetto mentale della musica, il fatto di poter fare e studiare musica nella propria testa… lo faccio in treno, durante i viaggi, passeggiando per strada, indipendentemente dalla presenza o meno dello strumento. Questo mi porta a non avere grosse rinunce in termini di vita sociale.

– Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di essere un giovane ragazzo, uno studente universitario ed, allo stesso tempo, un pianista?
Credo che dipenda molto dai punti di vista delle persone. Io credo fermamente che il dedicare la propria vita ad un’arte che sia la Musica come la Pittura, la Danza, il Cinema ecc. , soprattutto in giovane età, possa dare a se stessi degli strumenti per vedere e interpretare la realtà in maniera del tutto nuova e, di conseguenza, vivere la vita in maniera diversa. Ovviamente implica un grande dispendio di energie e di tempo, un tempo che ripaga, però, un artista nel proprio presente e nel proprio futuro.

– Quali emozioni, ammesso che le parole siano in grado di descriverle, provi quando suoni?
Hai ragione, le parole non sono in grado di descriverle totalmente, ma credo che possano darne un’idea. Ogni volta che suono provo sempre qualcosa di nuovo e di meravigliosamente unico. Do molta importanza al contatto con il pubblico: il sapere ed il percepire che c’è qualcuno che mi ascolta, che comprende ciò che sto suonando e che si emoziona. La musica senza il pubblico non avrebbe ragione di esistere, in quanto nasce per essere ascoltata, dunque riprodotta a tale fine e, credo, sia molto importante lavorare sull’aspetto del mio rapporto con il pubblico.

– Quali delle esperienze da te vissute fino ad ora ti hanno emozionato di più? E perché?
Difficile stabilire in qualche modo una graduatoria…Il fatto di aver suonato a San Pietro a Roma mi ha profondamente segnato da un punto di vista sia umano che artistico; il poter suonare in luoghi che hanno fatto la storia mi hanno reso partecipe interiormente della storia stessa e fatto provare emozioni uniche. Allo stesso tempo l’aver diretto l’Orchestra Filarmonica di Bacau nella Seconda Sinfonia di Beethoven mi ha aperto gli occhi verso un mondo del tutto nuovo. Il passare dal suonare il proprio strumento al dirigere 70 musicisti oltre che farmi provare emozioni forti, mi ha dato la conferma che la musica non è solo il suonare per se stessi ma il suonare per gli altri e con gli altri, un mezzo molto forte per abbattere le barriere tra gli uomini, in un mondo ormai sempre più caratterizzato dall’egoismo e dall’egocentrismo…e questo perché la Musica è un linguaggio universale che unisce e non separa.

– Quali qualità occorrono per portare a termine un percorso del genere? Cosa consigli, con l’esperienza di oggi, a chi come te nutre questa passione?
Innanzitutto l’elemento indispensabile è la voglia di fare musica e di essere completamente immersi in essa stessa; in pratica di rendere la Musica la propria vita. Il percorso del musicista è pieno di ostacoli e difficoltà da superare e, in mancanza di grande forza di volontà e passione, può diventare davvero difficile perseguirlo. Come dice Aldo Ciccolini :” la Musica è fatta per i cocciuti…”. Le doti come una buona memoria e una predisposizione naturale alla tecnica pianistica di certo avvantaggiano il percorso di un musicista, ma la passione gioca un ruolo fondamentale. Consiglio a chiunque volesse intraprendere questa strada di imparare a conoscersi profondamente e di non cercare di copiare i grandi artisti…certamente apprendere il massimo da loro, ma in seguito di individuare e seguire la propria personalità e la propria originalità artistica.

– Cosa ha rappresentato per te l’esperienza del Bari International Music Festival e la conoscenza e la collaborazione con personalità quali Sang Woo Kang, Aura Go, David Fung, il Violoncellista Jonah Kim e la Violinista Liya Petrova?
E’ stato un traguardo molto importante per il mio percorso artistico. Attraverso la vittoria del “Prize BIMF 2013” ho avuto la possibilità di lavorare fianco a fianco con artisti di fama internazionale e di poter fare musica assieme a loro. Ho approfondito il mio repertorio solistico e da camera andando a perfezionare il mio livello artistico e ho stretto amicizie professionali molto importanti per me e la mia carriera.

– Quali affinità e differenze hai riscontrato nell’approccio nei confronti della musica nel territorio pugliese rispetto ad altre località geografiche?
L’Italia è una terra di Artisti…non di calciatori. Il nostro Paese ha in sé un potenziale artistico senza dubbio fuori dal comune e, certamente, invidiabile dalle altre realtà. Purtroppo questo potenziale, e lo noto con profondo dispiacere, viene sempre meno compreso e indirizzato verso una totale e perfetta crescita. Chi è al governo non ha ben compreso che è con l’arte e la cultura che l’Italia può risollevarsi e crescere. La Puglia possiede in sé grande artisticità, ma vedere teatri chiusi, sempre meno gente ai concerti, sempre meno possibilità di esibirsi e di esprimersi mi lasciano alquanto deluso ma, allo stesso tempo, speranzoso e voglioso di impegnarmi affinché la musica ritorni ad avere il ruolo e il prestigio che merita.

– So che stai scrivendo un libro, di che si tratta? Quali sono i tuoi progetti al momento e per il futuro?
Attualmente sono iscritto al Biennio specialistico di Pianoforte ad indirizzo solistico presso il Conservatorio di Bari con il M° Cinzia Falco. Contemporaneamente sto arricchendo il mio bagaglio artistico attraverso l’incontro con artisti come Pierluigi Camicia, Aldo Ciccolini, Vincenzo Maltempo e tanti altri…cerco in tutti i modi di apprendere il più possibile da questi grandi musicisti e di migliorare sempre più. Sto scrivendo un libro sul pianoforte e la metodologia pianistica, perché noto, in generale, molta attenzione, da parte dei musicisti, al “cosa fare” e non al “come fare” in fase di studio, un lavoro di lunga ricerca ed esperienza personale. Nei miei progetti c’è l’Accademia di Santa Cecilia a Roma e, sicuramente, uno sguardo al panorama estero. Al momento sono impegnato nel lavoro di alcune pubblicazioni editoriali riguardanti la musica.

Ringrazio ancora Angelo Nasuto per le sue preziose parole e per questa meravigliosa opportunità concessami, per averci illustrato il mondo della musica e per averci resi partecipi della sua passione. Con l’augurio che l’invito mosso dal giovane pianista,ovvero di riscoprire il valore ed il piacere dell’arte e della cultura che ci circondano e che possediamo, possa, tramite queste parole intrise di passione ed energia, risorgere in ognuno di noi.

Eccovi di seguito i link utili per poter seguire ed ascoltare Angelo Nasuto:

Pagina Facebook https://www.facebook.com/AngeloNasutoPianistAndOrganist?fref=ts

Canale YouTube  http://www.youtube.com/user/MrRach93

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